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Il primo amore, sogno inconfessabile

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giovyt
icon12  view post Posted on 21/6/2009, 12:25




Molte persone mature coltivano la nostalgia della prima storia importante della loro vita. La causa è il senso di
vuoto prodotto dal venir meno dello slancio idealista della giovinezza.

Alcune persone portano in sé, spesso inconfessata, la fantasia di ritrovare il loro Primo amore, perduto molti anni prima. Questo desiderio può albergare nascosto dentro di loro e permanere per sempre, come una scheggia di nostalgia, un sogno, ormai irreale, della loro prima giovinezza, oppure può ravvivarsi ed emergere durante una crisi esistenziale o di coppia, un divorzio, una separazione, una vedovanza.
Allora, in quelle circostanze particolari, il ricordo del Primo amore può tornare ad accendersi, perché permette di fantasticare sull’ipotesi di una seconda possibilità, che cancelli gli errori commessi e le sensazioni di fallimento e di dolore odierni.

Il sogno di ritrovare l’amore idealizzato della prima giovinezza alimenta la fantasia e il desiderio di tornare indietro nel tempo e di riconquistare le cose belle che si ricordano del proprio passato. Quando ci si reca alle riunioni dei vecchi compagni di liceo con la speranza di rivedere una determinata
persona, oppure quando si eseguono delle ricerche per rimettersi sulle tracce di un amore adolescenziale, si vorrebbero riportare in vita quelle sensazioni associate all’esperienza di un amore “pulito”, non contaminato
dal cinismo, dalle disillusioni e da valutazioni di convenienza, che possono invece insorgere con il passare del tempo e con l’accumularsi di esperienze non sempre positive. Questa nostalgia tende ad alimentarsi soprattutto se in gioventù la storia d’amore non ha potuto svolgersi naturalmente, ma è stata
ostacolata da circostanze avverse o dall’opposizione dei genitori, che ne hanno impedito lo sviluppo e il libero corso.

In questo caso la persona, soprattutto se ha una vita sentimentale insoddisfacente, può attaccarsi a questo rimpianto, come se avvertisse che quell’interruzione nel suo passato abbia lasciato una voragine che, finché
non verrà colmata, gli impedirà di essere felice. Si vorrebbe chiedere al destino una seconda opportunità, che restituisca continuità alla propria esistenza. Anche se è possibile che il ricongiungimento con un antico amore
si riveli una fonte inaspettata di felicità e coroni un sogno reciproco mai abbandonato, per la maggior parte dei casi si tratta di aspettative illusorie, destinate ad essere infrante nel confronto con la realtà.

Se ci si ritrova a pensare con grande nostalgia al proprio Primo amore, la ragione profonda di questo desiderio risiede per lo più nell’aspirazione a ritrovare qualcosa che si sente di aver perduto dentro di sé, più che fuori di
sé: la passione, la libertà di amare, l’idealismo, la speranza, la gioia di vivere le proprie emozioni, il coraggio di correre dei rischi, il senso dell’avventura. Anziché farsi risucchiare “controcorrente”, da un passato ormai sepolto, èpossibile cogliere da queste sensazioni un segnale utile per il presente, che
cioè ci informa che nella nostra vita manca qualcosa, che stiamo invecchiando prematuramente, che ci stiamo irrigidendo dentro una immagine di noi rassicurante ma troppo poco conforme alla nostra vera
natura. E non c’è bisogno di ritrovare il Primo amore per recuperare valori e sentimenti vitali: in qualunque momento abbiamo la possibilità di ricontattarli dentro di noi, ridisegnando le nostre priorità e imprimendo nuova energia e freschezza alla nostra vita.
 
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