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| Spettabile redazione di Senza Soste, scrivo a voi perché credo che siete l'unico organo davvero vicino alla città, di parte ma in maniera onesta, e non per interessi come i due quotidiani maggiori che non mi va neanche di nominare.
Mi chiamo .......ho 37 anni, lavoro, suono in un gruppo rock, e conduco una vita normalissima.
Per curiosità il giorno 27 agosto entro nel negozio ......e rimango esterefatto non appena noto che un bell'espositore metteva in mostra immagini del duce e i motti del ventennio anche quelli più ripugnanti.
Speravo di sbagliarmi e invece avevo purtroppo ragione.
Il faccione del dittatore in bella mostra illustrato su quelle targhe di latta vintage accanto a quelle di Marilyn Monroe, della Lambretta, della CocaCola ecc.
La prima cosa che mi è venuta in mente era di rovesciare quell'espositore, la seconda quella di andare dalle cassiere o da un responsabile e chiedere spiegazioni, la terza era il pensiero rivolto a chi aveva ingoiato l'olio di ricino fatto bere a forza dalle squadracce al grido di... beh non lo voglio neanche ricordare, tanto lo trovate stampato chiaro e grande su una di quelle targhe lì esposte...
Proprio quest'ultima cosa mi ha impedito di fare una delle prime due, ma mi ha convinto a uscire subito dal negozio nel quale ovviamente non entrerò più.
La cosa più disgustosa è il menefreghismo e l'indifferenza dettati dalla convenienza. Scordarsi di quel che è successo 80 anni fa per guadagnare qualche euro di più e magari appellandosi alla libertà di pensiero, visto che a Livorno si vendono le maglie di Cuba, le targhe del Che e le bandiere dell'Unione Sovietica.
Sorvolo sul fatto che il Che e il duce non sono la stessa cosa fortunatamente, ma a Livorno, la mia città, che è stata ferita, violentata e vilipesa dal fascismo vedere quelle immagini esposte con tanta non curanza mi ha inorridito.
Scusate lo sfogo, ma non riuscivo a trattenermi. 28 agosto 2008
non ho parole...
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