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la primavera

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giovyt
view post Posted on 22/3/2009, 22:10





Primavera




Anche a seconda delle stagioni la durata del giorno e il calore del Sole sono diversi. Nelle nostre regioni durante l'inverno le giornate sono corte e il clima è freddo, perché il Sole non si leva mai molto al di sopra dell'orizzonte e i suoi raggi sono sempre obliqui.
In estate, invece, accade il contrario. Questa differenza è dovuta all'inclinazione dell'asse terrestre che passa attraverso i poli. Ruotando intorno al Sole, la Terra assume 4 posizioni fondamentali. Il 21 giugno a mezzogiorno il Sole è allo Zenit sopra il Tropico del Cancro. Nell'emisfero boreale il giorno è più lungo della notte. È il solstizio di estate.Il 21 dicembre a mezzogiorno il Sole è allo Zenit sopra il Tropico del Capricorno. E il solstizio di Inverno e la situazione si ribalta rispettivamente nei due emisferi e ai due poli. Nelle nostre regioni è inverno e la notte è più lunga del giorno. le Il 21 marzo e il 23 settembre, cioè due volte all'anno, il Sole è allo Zenit sopra l'equatore. Il giorno e la notte hanno esattamente la stessa durata (12 ore) in tutti i luoghi della Terra. Sono gli Equinozi di primavera e di autunno, che nel nostro emisfero segnano rispettivamente l'inizio della primavera e dell'autunno. AI Polo Nord, perennemente illuminato, inizia l'estate boreale
durante la quale il Sole non tramonta mai. AI Polo Sud, invece, perennemente in ombra, inizia l'inverno australe, ed è sempre notte.


Luce e calore



Il Sole non è solo una fonte di luce, ma anche di calore; perciò durante il giorno la Terra si riscalda e durante la notte, a poco a poco, siraffredda.Tuttavia, non tutti i punti del globo ricevono un'uguale quantità di calore: le zone nelle quali i raggi del Sole cadono perpendicolarmente sono più calde; quelle invece dove i raggi cadono obliquamente sono più fredde.
A seconda del modo in cui i raggi solari colpiscono la Terra, si distinguono cinque zone di calore: la zona intertropicale, cioè la zona compresa tra i due Tropici, a cavallo dell'Equatore. E la zona più calda; è l'unica nella quale il Sole si trova allo Zenit due volte all'anno; due zone temperate, cioè le zone a nord e a sud della zona intertropicale. Hanno un clima temperato, né troppo caldo, né troppo freddo.
Il Sole, infatti, non è mai allo Zenit; ma i suoi raggi non sono mai troppo obliqui;due zone polari, che sono le più fredde, perché i raggi solari le colpiscono solo obliquamente, quasi radenti.

Zenit: passaggio del sole nella posizione esattamente verticale rispetto d un punto della terra.
Solstizi: i giorni dell'anno nei quali è maggiore la differenza tra la durata del giorno e quella della notte.
Equinozi: i giorni dell'anno nei quali la durata del giorno e quella della notte è uguale in tutti i luoghi della Terra.


La Primavera
La primavera comincia il 21 marzo e termina il 20 giugno. Le giornate si allungano sempre di più e un tiepido sole riscalda la terra. Non c'è bisogno di indossare i pesanti abiti invernali, di tenere ben chiuse porte e finestre, di riscaldare la nostra casa: non fa più freddo...come aprire gli occhi dopo un lungo sonno e, come per incanto, vedere una natura nuova: sui monti la neve ha cominciato a sciogliersi e i torrenti sono gonfi e luccicanti; prati, boschi e giardini ricominciano a verdeggiare e alcuni fiori fanno capolino tra le vecchie foglie.
Gli alberi si rivestono di bottoncini verdi.
Osserva questi bottoncini: essi danno piccole foglie di un verde intenso, le prime foglie nuove della primavera.
Nei giardini e nei frutteti i peschi e i ciliegi si coprono di fiori rosati e bianchi
che il miracolo della natura trasforma in saporiti frutti.
Di tanto in tanto una fitta pioggerellina va a ristorare le nuove pianticelle, assetate di vita. una pioggerellina fine fine, lieve lieve, e le sue goccioline cadendo, rimbalzano qua e là, sugli esili fili d'erba, sulle tenere foglioline e le timide corolle dei fiori, diffondendo tutto intorno la musica della primavera.
A volte scoppiano gravi temporali che incupiscono per un attimo il limpido azzurro del cielo; ma non fanno paura e i tuoni sembrano brontolii di un gigante buono. Ritornano le rondini: dopo lunghi, estenuanti voli, riprendono possesso dei vecchi nidi. E se il nido è rotto o se le intemperie l'hanno rovinato o distrutto, le rondini non si perdono di animo: puoi vederle allora volare instancabili in cerca di terra fine, di pagliuzze, di lanuggine e lavorare con impegno alla ricostruzione del nido.
La primavera è una stagione tutta piena di voci, di movimenti, di risvegli.
Il cuculo lancia le sue sillabe gioiose sempre uguali, le galline chiocciano, gli uccelli cantano lieti sui rami; le farfalle, le formiche, i calabroni, i grilli, le api, ed innumerevoli altri insetti animano con i loro voli, i loro colori, i loro canti, il loro industrioso lavoro prati e giardini, mentre la lucertola, il riccio, la marmotta, il ghiro, escono dalle tane dove hanno trascorso, in letargo, il lungo e freddo inverno, per godersi il nuovo sole.
Nei campi un lavoro intenso attende il contadino: le tenere pianticelle di frumento devono essere liberate dalle erbacce che ruberebbero loro il nutrimento e le viti devono essere riassestate e irrorate. t!. tempo di concimazione e di semina; si seminano barbabietole, piselli, lino e canapa; si piantano gli alberelli degli olivi, dei gelsi e le pianticelle di alberi da frutta.

LA NATURA - Da qualche giorno c'è qualcosa nell'aria. Si diffonde un dolce tepore e il cielo è più limpido e sereno.
Gorgheggiano felici gli uccelli,mentre un delicato profumo di violette Si diffonde nel prati, costellati dl variopinte e fresche corolle.
Gli alberi si ridestano e i rami, che si protendevano nudi e ischeletriti,si vanno rivestendo
dl tenere foglioline. fagiolo si gonfi, Tutto ride, tutto canta, tutto invita alla gioia e alla felicità. Primavera è venuta!
Lo dicono i prati, lo dicono le siepi, lo dicono le farfalle variopinte.
Ma anche la città, d'un tratto, ha preso un aspetto di festa.
Nelle vie e nelle piazze, finestre e terrazzi ,si spalancano al sole, mentre i bimbi felici sciamano per i viali alberati.


LE GEMME - Gli alberi a primavera si svegliano e si preparano alla nuova fioritura.
Le radici si allungano nella terra in cerca di nutrimento.
L'acqua sale su per gli steli i tronchi, i rami, ed ecco le gemme poste sui rami diventare più grosse.
Esse hanno incominciato a godere i primi tiepidi raggi di sole sogna e ora e loro piccole e squame vischiose si aprono, lasciando intravedere delle punte grigiastre: sono i sepali, che, come mani amorose, non proteggono i bocci fiorali.
In seguito le squame si curveranno all'esterno, per lasciar liberi i fiori dl crescere, distendersi e ricevere tutta la luce.
Intanto, da altre gemme, si libereranno le nuove foglie dapprima timide e delicate e poi robuste e vivaci.
Dalle gemme apicali, quelle poste sulle punte, usciranno i nuovi rami I rami che provvederanno a donare all'albero una chioma più abbondante.

LE RONDINI -Sotto la grondaia un allegro e vivace cinguettio ci avverte che le rondini sono ritornate. Care rondinelle!
Hanno il corpo snello ed elegante, le penne di color nero lucente, le ali lunghe ed aguzze, la coda forcuta.
Eccole rifare con pagliuzze e fango i loro nidi. Eccole svolazzare elegantemente in alto o precipitare a terra quasi a sfiorare con le ali
il terreno e subito rialzarsi. Vedremo presto i piccini mettere fuori dal nido le loro testoline e con larghe bocche implorare il cibo che trasmette
incessantemente i genitori portano loro, ed assisteremo poi ai loro primi voli.

AMA IL SOLE - Chi non conosce la lucertola grigia delle muraglie, agile cacciatrice di insetti?
Acquattata sopra una pietra, si gode in pace i primi caldi raggi del sole. Spia le mosche, rovista da un buco all'altro per afferrare ogni
insetto che giunga alla portata della sua bocca. È la protettrice delle siepi e delle piante rampicanti. La vediamo distendersi al sole, immobile, ma, al minimo rumore, lanciarsi, sparire, tornare, ripiegarsi su se stessa, infilarsi rapida in una crepa.

I NIDI - L'aria è piena di insetti e tra poco lo sarà ancor di più.
Bisogna far presto a costruire i nidi, perché gli uccellini che sbucheranno dall'uovo possano trovare il cibo abbondante che c'è ora.
Eccoli al lavoro i nostri uccelli, e come cantano felici! Cantano, ma non perdono nemmeno un minuto. Mamma e babbo
merlo compiono centinaia di voli per portare i ruscelli e il muschio che serviranno a costruire il nido. Così il fringuello, il tordo, la capinera:
il passero e l'usignolo, la gazza e la cinciallegra, il codibugnolo e il pettirosso.
Tutti lavorano instancabili.
Tra pochi giorni, nell'ombra verde degli alberi e dei cespugli, quanti pigolii nei nidi!
È tanto bello vedere gli uccellini nel nido ed assistere, nascosti, all'imbeccata della mamma! lo, proprio, non capisco quei bambini monelli che si divertono a distruggere i nidi e magari a uccidere gli uccellini implumi.
Sono senza cuore.
 
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