Mente e corpo non possono scindersi! Ma quanti di noi li considerano "un solo corpo ed una sola anima", soprattutto quando si intraprende un percorso dimagrante per la perdita di peso corporeo?
Il cibo è legato a tanti aspetti del nostro essere, alla maniera in cui ci rapportiamo al mondo, al modo in cui ci leghiamo affettivamente alle persone, alla nostra autostima.
Da quando non è più legato alla sopravvivenza del corpo, il cibo, ha assunto ruoli e funzioni molteplici, sia a livello sociale che personale.
Dunque, per ritrovare un rapporto equilibrato con esso, non si devono trascurare gli aspetti sociopsicologici, tipici di un bisogno che non è più solo primario.
Il latte di nostra madre prima e le sue torte poi, le hanno permesso di donarci amore, affetto e serenità! Da tutto ciò deriva il significato che il cibo assume nei confronti di un adulto: compensazioni e carenze affettive da una parte, calma e rassicurazioni dall'altra.
Seduzione e amore nella cena a lume di candela preparato dalla donna che si ama, cibo come momento per socializzare e condividere un piacere, nutrimento per scoprire altre culture o altri modi di pensare nel mondo.
In sostanza, un significato del cibo che non si lega solo alla fame o ad uno stile di vita sbagliato e sedentario, ma il cibo che rappresenta il rapporto con noi tessi e con gli altri.
Acquisiamo consapevolezza del fatto che mangiamo non solo per fame...
Da qui un lavoro diverso e su più fronti per chi vuole dimagrire!
Un lavoro di analisi e consapevolezza di sé!
E' anche nata la neurodietologia, ossia, la scienza che studia gli effetti dell'alimentazione sul comportamento psico-sociale, che ci porta a riflettere che non ci si può più ridurre a discutere di peso e misure, di grammi e centimetri.
Trarre il massimo piacere dal cibo senza dover eccedere nelle quantità si può, basta lavorarci sopra.
Fondamentale è smettere di sminuirsi perché non si riesce a seguire una dieta restrittiva e prescrittiva.
Seguire una dieta del genere è difficilissimo per tutti e la volontà non è implicata se non per il 5% dei casi .
Non colpevolizziamoci per non avere forza di volontà.
In questo ambito volontà e determinazione non contano, ma ci si deve solo rieducare ad una corretta alimentazione.
Inoltre, si deve pensare alla perdita di peso come un obiettivo possibile da raggiungere... ogni obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere deve essere visto, con fiducia e serenità.
Molti intraprendono una dieta sfiduciati e pensando "non dimagrirò mai"!
Essi al minimo cedimento e ostacolo rinunciano al loro obiettivo : la perdita di peso.
Se mangio un dolce in più, o che non avrei dovuto, niente disperazione o sconforto, niente senso di colpa o fallimento... " faro meglio domani e non mi arrenderò".
Sono queste le cose corrette da dire a noi stessi, da comunicare a se stessi
Tutti possono dimagrire!
E' scientificamente provato. Basta muoversi nel modo giusto.
Informiamoci da fonti competenti, non dagli amici al bar, impariamo a conoscerci e chiediamoci perché in alcuni momenti della nostra vita il cibo è divenuto così irresistibile, non giudichiamoci, non colpevolizziamoci, cerchiamo di guardarci interiormente, di individuare il problema e risolverlo!
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