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Caccia alla zanzara tigre

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Clicklivorno
icon9  view post Posted on 8/7/2008, 20:06




L’estate non è ancora entrata nel vivo ma in tutta Italia è già scattata la caccia alla zanzara tigre. Quest’anno, ad armare i cittadini di repellenti per insetti e antilarvali, non è solo il fastidio dovuto alle punture pruriginose o al ronzio che impedisce il riposo notturno. Il motivo è molto più serio. La zanzara tigre può trasmettere la Chikungunya, una malattia che ha scatenato epidemie in Africa e Asia e che lo scorso anno è esplosa per la prima volta anche in Italia, e per la precisione in provincia di Ravenna e Forlì-Cesena. A Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna nel luglio 2007 i casi accertati furono ben 130; tra questi anche quello di un anziano, deceduto a causa della patologia. Le prove di laboratorio hanno permesso di stabilire con certezza che a trasmettere il virus era stata l’Aedes albopictus: la temuta zanzara tigre.

A richiamare l’attenzione sul rischio epidemia anche nel nostro Paese è stato Walter Pasini, direttore del Centro collaboratore dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la medicina del turismo. “È necessario avviare campagne di disinfestazione per distruggere uova e zanzare già all'opera. Siamo ancora in tempo – ha garantito Pasini - per correre ai ripari”. Ma la lotta alle zanzare deve coinvolgere tutti, enti pubblici e privati. Ecco alcuni semplici accorgimenti che impediscono la proliferazione di uno degli insetti più pericolosi dell’estate.


La prevenzione

Assolutamente vietato l'abbandono di contenitori e oggetti che potrebbero raccogliere l’acqua piovana. I ristagni e le pozze sono l’habitat perfetto per le larve di zanzara. I contenitori per la raccolta dell’acqua dovranno essere svuotati con periodicità non superiore ai 7 giorni oppure isolati con coperchi a tenuta ermetica o zanzariere a maglie molto fini.

Per debellare il problema – è il caso di dirlo - sul nascere, nelle fontane e nei laghetti ornamentali è possibile introdurre pesci rossi o gambusie che si nutrono delle larve.

Grondaie e condutture idriche di smaltimento delle acque piovane vanno pulite periodicamente al fine di evitare il ristagno d'acqua.

I tombini, le griglie di scarico e i pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata vanno trattati con prodotti di
sicura efficacia larvicida.

Nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati e nelle aree confinanti incolte o improduttive è consigliabile – qualora non sia obbligatorio - provvedere al taglio periodico dell’erba. In molti comuni d’Italia, infatti, i sindaci hanno già firmato delle ordinanze, più o meno rigide, per la lotta alle zanzare, prescrivendo tutte o buona parte delle attività sopra indicate.


I rimedi “casalinghi”

Per combattere i fastidiosissimi insetti ronzanti, ogni rimedio “naturale” è utile. Perché quindi non rispolverare anche i classici rimedi della nonna? Ecco alcuni esempi:
- Inserire il rame nei sottovasi. Sembra infatti basti un pezzetto di filo elettrico nell’acqua stagnante per impedire che le uova di zanzare si schiudano. Bisogna però fare molta attenzione agli animali domestici: è nocivo anche per gli amici a quattro zampe.
- Proteggere le finestre con zanzariere o con una barriera di geranei o di piante di citronella.
- Integratori alimentari e antizanzare bio, come saponi, bagnischiuma e spray naturali. Un repellente casalingo può essere ottenuto con succo di basilico, rosmarino e geranio da strofinare sulla pelle.

Nemici giurati delle zanzare sono inoltre i pipistrelli (sempre più italiani li ospitano nei loro giardini in appositi bat-box, molto diffusi all’estero) e le libellule, che si nutrono sia delle larve che degli insetti adulti. La provincia di Novara è titolare del progetto “Le libellule a Novara: un progetto di conservazione ed educazione ambientale” (pdf), che mira a sostenere la diffusione di questi insetti anche come rimedio naturale ed efficiente per la lotta alle zanzare.

Dai tre anni in su possono essere applicati anche gli insettorepellenti chimici che si trovano in commercio. Non importa che siano lozioni o spray: una volta applicati evaporano, riducendo così nel tempo la loro efficacia. Da una ricerca pubblicata sul “New England Journal of Medicine” la protezione di prodotti a base di N,N-dietiltoluamide (a diverse concentrazioni dal 23,8% al 4,75%) dura da un'ora e mezza (nei prodotti a concentrazione più bassa, 4,75%) alle 5 ore (con la concentrazione più elevata, 23,8%).

Se si preferisce evitare le sostanze da spalmare sulla pelle, è sempre possibile ricorrere ai più classici zampironi e fornelletti elettrici, dotati di piastrine o liquidi con piastrine o liquidi a base di piretro. Questi dispositivi garantiscono un buon effetto insetticida e hanno una tossicità trascurabile. Devono però essere utilizzati con accortezza: vanno collocati nelle immediate vicinanze di una finestra e i locali vanno areati prima di soggiornarvi.

Attached Image: zanzara_280.jpg

zanzara_280.jpg

 
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